Spalletti: "Non serve ribaltare tutto: i giocatori stanno lavorando nel modo giusto"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Inter-Udinese, la conferenza stampa di Luciano Spalletti

Luciano Spalletti

La conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigilia di Inter-Udinese, match valido per la sedicesima giornata della Serie A

Volgia di riscatto: è questa la parola d’ordine in casa Inter dopo l’eliminazione in Champions League di martedì e gli ultimi risultati non positivi in campionato. Sulla strada dei nerazzurri domani ci sarà l’Udinese che nello scorso campionato – e sempre a San Siro -inflissero la prima sconfitta stagionale ai nerazzurri. Alla vigilia del match contro i friulani l’allenatore nerazzurro Luciano Spalletti è intervenuto nella consueta conferenza stampa pre partita. Ecco quanto raccolto dalla nostra redazione.

E’ fondamentale vedere la reazione subito dopo la partita e come ci si allena. Come ci si confronta col dialogo sulla partita e l’atteggiamento nel riallenarsi. Secondo me questi ragazzi meritano il sostegno dei tifosi per aver fatto vedere il dispiacere per quanto successo e la voglia di esserci e rigiocare subito una gara come quella di domani perché sanno benissimo che quello è il primo passo. Non ti porta a destinazione ma ti sposta da dove sei rimasto. Il far vedere appartenenza per la situazione che stanno vivendo è la soluzione a tutto“.

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Analogie con la crisi dello scorso anno? Voi andate a vedere il risultato, io devo vedere anche gli episodi che hanno determinato la partita e a me sembra molto differente. Questi giocatori stanno lavorando nella maniera giusta. Abbiamo perso una partita che fa male, che crea difficoltà per le reazioni dei nostri stessi tifosi. Ma poi, come ho sentito dire in altri casi, siamo usciti dalla competizione per differenza reti agli ultimi 10 minuti. La squadra per me ha fatto bene, al di là della reazione un po’ nervosa dopo l’1-0 ha fatto molto bene. Meritavamo di vincere, abbiamo creato molte opportunità. E’ chiaro che un risultato così fa una grande differenza, ma ai sorteggi nessuno ci dava una possibilità di passare il turno e invece l’abbiamo portata agli ultimi 10 minuti. Dovevamo fare di più ma non mi sembra che sia il caso di demolire quanto fatto dalla squadra in questo anno e mezzo. Per lo meno mi sembra ci sia la volontà, per come è stato trattato il nostro risultato, di andare a demolire quanto abbiamo creato e invece quello resta lì. Per questo io ripeto che questi calciatori meritano il sostegno dei tifosi

E’ chiaro che c’è un po’ di delusione, ma noi non dobbiamo ribaltare nulla di quel che abbiamo fatto finora. Ci siamo costruiti un tragitto da portare avanti. Su quello stiamo lavorando e ci stiamo basando adesso perché io non vedo nelle partite in cui non abbiamo vinto o in cui abbiamo perso differenza dagli avversari da dover ribaltare quel che è il lavoro fatto. Poi è chiaro che per quanto mi riguarda è giusto tenere il mirino su di me, non i calciatori. Perché i calciatori stanno facendo quel che debbono fare e hanno fatto vedere anche in questo caso di voler lavorare in questa direzione per il comportamento avuto. Statene certi che prenderanno in esame quanto successo e rimarranno sul carro a lavorare per i nostri obiettivi

Marotta è un professionista importante e riuscirà a dare il suo contributo. Ha esperienza di poter stare a confrontarsi con il palazzo dove si vanno a creare le regole per il calcio in generale e sa stare nello spogliatoio perché ha avuto contatto con i calciatori per andare a parlare anche di campo. Porterà sicuramente un contributo. Noi eravamo nelle migliori condizioni perché tutti i professionisti che già lavoravano nell’Inter mi hanno messo a disposizione tutto quel che ci vuole per lavorare con grande qualità ed efficienza. Per cui si vanno a sommare anche le sue caratteristiche cercando di andare ancora più in là

“Io non conosco ricette se non quelle di venire presto a preparare l’allenamento e vedere i calciatori coinvolti nel calcio che si sta proponendo. Ho visto un allenamento fatto benissimo, di tocchi in velocità, di qualità. Ho visto una squadra pimpante per reattività muscolare. Quelli sono i risultati più importanti, è un ricostruire subito quelle piccole cose che ti rimettono in movimento e fare i primi passi in maniera corretta”

“Per quel che riguarda le critiche mi sembra che qualcuno abbiamo usato il piede di porco, ma se sono critiche fatte nella maniera giusta diventano anche costruttive. E’ chiaro che poi non è che tu ti possa aspettare molto da una critica perché qualcuno è tifoso di un’altra squadra e si trova a dover analizzare una partita. Noi sappiamo dove può arrivare una critica corretta e c’è magari da usarla, se fatta in maniera civile”

“Politano in queste ultime partite ha fatto vedere di essere un calciatore completo, sa fare tutta la fascia, sa mettere gli assist. Avesse un po’ più di fisicità sarebbe un top player a livello europeo. Se farà vedere ancora questa sua velocità, questo estro, questa completezza nelle due fasi diventerà ancora un giocatore importante. Ci sono calciatori che per quelle che sono le mie conoscenze sono diventati calciatori importanti per avere un mercato importante”

“Io mi sarei sentito in discussione anche se avessi passato il turno. Sei sempre in discussione. Per quanto mi riguarda, il giorno che si avrà più tempo ci si racconterà la carriera per arrivare all’Inter. Non mi creano alcun fastidio le voci, il supporto che mi vogliono dare forse mi dà fastidio perché quando uno ti vuole dare supporto ti vuol dire che ti sta aiutando. Allo stesso tempo ti sta dicendo che da solo non ce la fai. Diciamo che viene più ad ammalarti di quel che vorresti insinuare magari anche scrivendolo. Di conseguenza non ho nessun tipo di problema ad affrontare queste situazioni”

“Più sconfitte rispetto al passato? Io guardo come gioca la squadra. Quello che fa la squadra durante le partite. Come ha perso contro il Tottenham o la Juventus, come ha pareggiato con il PSV. Trovo abbiamo un comportamento, poi trovo anche che siamo riusciti ad abbassare il gap con dei risultati o dei punteggi o delle differenze che c’erano l’anno scorso, nel confronto con le altre squadre. E’ salito l’equilibrio di questo campionato, eccetto la Juventus tutti hanno un po’ più di problemi. E’ differente la classifica. Quel che diventa importante dentro lo spogliatoio è raccontarsi le cose giuste perché poi ottimismo o pessimismo derivano da come fai apparire le cose e noi sappiamo come farle apparire nello spogliatoio perché quel che abbiamo fatto è lì sotto gli occhi di tutti. Tutti i giorni si fanno analisi e confronti. C’è un risultato che ci disturba ma abbiamo lavorato nella maniera corretta e state tranquilli che in spogliatoio del’Inter ci sono moltissimi interisti. Lo spogliatoio è pieno di interismo ed è fondamentale per rimetterci in carreggiata”.

“Ad Asamoah gli si dice quel che si diceva prima: che non è stando con la testa sulle ginocchia e le mani sulla testa che rimetti a posto ciò che è avvenuto precedentemente. Lo risolvi affilando gli scarpini, mettendo un nodo in più perché non ti vada a scivolare nel contatto col piede e piantando due scatti più forti dell’avversario. Rendendosi conto di quanto avvenuto e prendendoti le responsabilità. Se stai lì nell’angolino e piangi di ciò che è successo il pianto non porta consiglio. Si va a riprendersi in mano quella determinazione che ci vuole per vestirsi di questi colori e ci vogliono quei comportamenti. Servono contenuti. Per me un lavoro fatto bene è lasciare la situazione meglio di come l’hai trovata e lui deve fare un lavoro fatto meglio di chi lo ha preceduto per essere tranquillo”.

“Nainggolan? Domani è una situazione che è migliorata. Ha qualche allenamento in più. E’ sempre a rischio perché ha avuto un infortunio serio e quindi vanno fatte delle valutazioni. Domani ho qualche calciatore in più a disposizione perché non ho le limitazioni che avevo nella lista Champions, per cui siamo quasi al completo e possiamo scegliere dove mettere le mani durante la partita. Non siamo obbligati dal numero dei calciatori a disposizione”.

“Il grado di difficoltà è sempre lo stesso: dieci. C’è sempre difficoltà ad affrontare le avversarie del nostro campionato. Le guardi sette giorni prima e ti rendi conto che non avrebbero scampo se fai le cose per bene, poi invece ti va di traverso il primo episodio e ti scombussola i piani. Bisogna entrare dentro con una determinazione feroce perché proprio l’ultima partita insegna che basta un dettaglio per ribaltare le sicurezze che hai e andare a vincere la partita perché abbiamo bisogno di vincere per ritrovare subito la ripartenza”.

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ultimo aggiornamento: 14 Dicembre 2018 18:37

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